Il punto di riferimento per
la costruzione della società digitale

Informatica e competenze d’uso del computer:
serve un approccio olistico

AICA, insieme con il CEPIS e con la Fondazione ICDL, sostiene la necessità che sin dai primi livelli scolastici vengano perseguiti, congiuntamente, la “competenza digitale” in quanto competenza d’uso di computer e dispositivi mobili e il “pensiero computazionale” in quanto competenza di elaborazione logica e algoritmica.

Nel Piano Nazionale Scuola Digitale (2015), nel capitolo sulle Competenze degli studenti si pone l'accento sia sulla "alfabetizzazione informativa e digitale (information literacy e digital literacy)" che sulla "introduzione al pensiero logico e computazionale". Si tratta di due aspetti già messi in evidenza dal Syllabus ministeriale di Informatica per la scuola dell’obbligo (2010) che li indica come “Elementi di informatica” e “Strumenti”.

Si tratta di competenze diverse - schematizzate nella sottostante immagine - ed entrambe necessarie. AICA offre il suo contributo per entrambe e concorda che debbano essere affrontate in modo unitario (olistico, come si afferma in un recente documento della Fondazione ICDL e del CEPIS.

Leggi la versione italiana del documento della Fondazione ICDL: Alfabetizzazione digitale e scienze dell’informazione - Per un approccio olistico alle competenze digitali

L’Unione Europea ha inserito la competenza digitale fra le otto competenze chiave per la cittadinanza attiva. La nostra realtà è sempre più pervasa da dispositivi digitali quali computer, tablet, smartphone e sempre maggiori sono le attività lavorative, di studio o di vita quotidiana che ne richiedono l’uso e che prevedono l’accesso alla rete. La mancanza di competenza d’uso del digitale è una nuova forma di analfabetismo.
Per questo AICA lavora da decenni per la diffusione dell’alfabetizzazione digitale con una pluralità di iniziative al centro delle quali c’è ICDL.

Ma sarebbe sbagliato pensare che l’informatica, intesa come scienza del pensiero procedurale e algoritmico, debba essere, invece, riservata ai soli professionisti informatici o a chi voglia diventarlo attraverso un percorso di studio specialistico. Del resto è per lo stesso motivo che si insegna letteratura o fisica o biologia. Lo scopo non è quello di formare letterati, fisici o biologi ma di fornire a tutti i concetti fondamentali di queste discipline, perché possano scegliere a ragion veduta il proprio percorso formativo e per il valore intrinseco di tali discipline.

Far apprendere i principi base della programmazione a tutti i ragazzi serve per favorire la scelta di un percorso professionale per cui l’Unione Europea prevede che nei prossimi anni la domanda da parte delle aziende supererà l’offerta di giovani qualificati, ma anche per il valore “trasferibile” delle competenze di problem posing e di problem solving.  
La proposta di AICA rispetto al computational thinking si articola in CT&PS, Problem Posing & Computational Thinking, per le scuole Superiori.

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