Nel settore ICT c'è lavoro come prima della pandemia: oltre 50mila annunci . dati dell'Osservatorio Competenze Digitali: concentrazione di questi profili in Lombardia, Lazio e Campania. Ma rimane il divario tra domanda e offerta 26 Gennaio 2022 Segui i temi lavoro digitale Chi sta cercando lavoro nel settore ITC (Information Technology) non deve avere la preoccupazione di non trovarlo. Nel primo semestre del 2021 sono stati 51.700 gli annunci, solo su internet, delle aziende alla ricerca di professionisti ICT. Lo dicono le rilevazioni dell'Osservatorio Competenze Digitali: dopo un calo nei primi mesi del 2020, acuito dalla pandemia, la domanda è tornata ad aumentare, anzi ha raggiunto quasi del tutto quella che si registrava prima della crisi sanitaria, quando gli annunci di lavoro pubblicati erano circa 57mila. Questi annunci nel primo semestre del 2021, evidenziano i dati, sono ripartiti in otto diversi campi professionali: Business, Design, Development, Emerging, Process Improvement, Service & Operation, Support, Technical. Col tempo le nuove tecnologie hanno modificato la figura del professionista ICT, hanno dato linfa alle sue competenze, seguendo un'evoluzione, quella tecnologica, che va veloce più che in altri settori. Esempi di servizi ICT possono essere un social media come Facebook, un servzio mail come GMail, un software come la suite Office di Microsoft o una app come quella per pagare un parcheggio. Per questo le competenze e gli ambiti sono diversi. Oggi, inoltre, la maggior parte dei responsabili di tecnologia sono chiamati anche a partecipare a riunioni strategiche in azienda, a fornire consulenza sull'automazione delle operazioni, su elaborazioni di dati, a capire in alcuni casi gli strumenti per potenziare le vendite. I promotori dell'Osservatorio Competenze Digitali, AICA, Anitec-Assinform, Assintel e Assinter Italia, insieme all'Università Bicocca, nelle loro rilevazioni hanno quindi analizzato come è cambiata la domanda di questo tipo di professionisti, indagando quali figure hanno più risentito della crisi sanitaria e quali invece risultano in crescita, con attenzione al ruolo delle competenze digitali anche negli altri settori. Il presidente di Anitec-Assinform Marco Gay, durante la presentazione del report, intitolato "Analisi, trend e impatti della pandemia sulle professioni ICT", ha affermato che il tema delle competenze digitali "è trasversale, oltre che centrale per lo sviluppo del Paese". Secondo Gay "dobbiamo affrontare contemporaneamente la sfida educativa rivolta ai giovani e la sfida del reskilling e upskilling che La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 26/01/2022 Sito Web interessa i lavoratori attivi, tenendo conto anche dell'esigenza di migliorare la parità di genere nel mercato del lavoro". E Paola Generali, Presidente Assintel, ha commentato riferendosi ai talenti che le aziende devono essere in grado di attrarre e trattenere, ma "se le big tech hanno risorse e notorietà per attrarli, dobbiamo trovare un modo per sostenere anche le micro, piccole e medie imprese del Made in Italy Digitale", ha sottolineato, parlando anche del sistema scolastico, "da riformare perché obsoleto rispetto alla domanda di mercato, a partire dalla scuola primaria e secondaria". Secondo il presidente Assinter Italia Diego Antonini la trasformazione digitale durante la pandemia "ci ha fornito un'ancora di salvezza" e bisogna rispondere "alla necessità di valorizzare le risorse della Pubblica Amministrazione attraverso formazione e reskilling nel digitale". Giovanni Adorni, Past President di AICA, ha evidenziato infine come "la rapida evoluzione delle competenze richieste significa la necessità di un continuo monitoraggio della domanda e di rapidi interventi nei programmi di formazione". Il settore ICT infatti è uno dei principali in cui la domanda e l'offerta faticano a incontrarsi, in cui il cosiddeto mismatch è del 47,8%. Secondo gli ultimi dati disponibili del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, dell'ottobre 2021, i posti vacanti sono più di 500mila. Le imprese dei servizi informatici e delle comunicazioni non riescono a reperire specialisti in scienze matematiche, informatiche (per il 61,7%) e tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (per il 54,3%). Per quanto riguarda i titoli di studio, sono introvabili i laureati in ingegneria industriale, elettronica e dell'informazione e i candidati con l'istruzione tecnica superiore (più di un diplomato ITS su due, 52,6%, non c'è sul mercato). Le opportunità invece ci sono: solo le industrie della meccatronica a ottobre 2021 dichiaravano di andare a caccia di 34mila lavoratori. Lombardia, Lazio, Campania: come cambia la richiesta? L'edizione di quest'anno dell'Osservatorio Competenze Digitali offre un focus su tre Regioni rappresentative della situazione italiana, Lombardia, Lazio e Campania, per cogliere le differenze e proporre indicazioni sulle politiche di formazione. Il primo semestre 2020 nelle tre Regioni mostra una riduzione degli annunci pubblicati sul web di circa il 21%. Il primo semestre 2021 invece, torna ai valori del 2019. Ci sono però differenze territoriali: la domanda al sud è inferiore rispetto al centro e soprattutto al nord del Paese. In particolare, nel primo semestre 2021 in Campania si riscontrano 1.800 annunci, in aumento rispetto ai 1.700 del primo semestre 2019 e del primo semestre 2020. Nel Lazio nel primo semestre 2021 si rilevano 6.500 annunci, mentre nel 2019 erano 6.100 e nel 2020 4.900. In Lombardia, infine, nel primo semestre 2021 ci sono stati 17.000 annunci, meno dei 17.300 del 2019 ma più dei 13.200 del 2020. I profili emergenti sono gli specialisti in ambito cloud e big data e sono anche quelli che hanno resistito meglio con la pandemia: 966 annunci nel primo semestre 2019 e 981 nel 2020, in linea con la sempre maggior spinta alla migrazione delle attività sul cloud che sta investendo tutte le aziende. Alcune professioni inoltre hanno invertito la tendenza rispetto al 2019, da negativa nel 2020 a molto positiva nel 2021, fra queste il Project Manager, il Data Specialist, il Solution Designer e il Digital Consultant. L'evoluzione delle skill digital: un La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 26/01/2022 Sito Web confronto tra 2015 e 2021 Per la prima volta l'Osservatorio ha svolto un'indagine sul cambiamento delle competenze digitali nel corso degli anni, con un confronto fra il primo semestre 2021 e lo stesso periodo del 2015, per comprendere proprio come la domanda stia cambiando e quali sono le competenze richieste dal mondo del lavoro. Nella top 5 delle professioni ICT con un tasso di novità più elevato si trova: esperto in cloud computing, data specialist, solution designer, data scientist e information security manager. Al contrario, account manager, network specialist, systems administrator, esperto in digital transformation e service support sono le figure professionali le cui competenze sono rimaste più simili a quelle del 2015. L'aumento della crescita di competenze digitali richieste è però trasversale a tutte le professioni, con un indice di cambiamento delle skill superiore al 75% tanto ad esempio per gli impiegati in ambito assicurativo, gli assistenti sociali, gli ingegneri biomedici, gli addetti al montaggio di mobili. Emerge quindi, sottolinea il report, l'importanza di intervenire con programmi e iniziative per far sì che non vi siano lavoratori a rischio di essere penalizzati dall'evoluzione delle competenze richieste. Segui i temi lavoro digitale Commenta con i lettori I commenti dei lettori Suggerisci una correzione di Mattia Feltri La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 26/01/2022 Sito Web
Compila il modulo e verrai ricontattato al più presto.